Simulazione: allegoria di una passione

           Lorenzo Lippi (1606-1665) - Allegoria della simulazione - 1642 - Museo D’Angere


Questa bellissima figura femminile che mostra fiera con lo sguardo assertivo, una maschera teatrale, sollecita silenziosamente lo spettatore a guardarla, dicendo: “ci sono”. E’ una allegoria della Simulazione, nel momento in cui questa cessa di operare, e lascia spazio alla realtà. La donna fiera dell’allegoria è un’opera di Lorenzo Lippi, pittore fiorentino attivo nella prima metà del Seicento, alla corte dei Medici, fu influenzato dalla scuola dei domenicani di San Marco e più tardi dalla grande pittura barocca sviluppatasi a Roma. Il rapporto con il teatro di Lorenzo è testimoniato dalla sua collaborazione con  la Compagnia della Scala  dove fu anche più volte attore nelle sacre rappresentazioni, come "villano" o “servo" interpretando personaggi spesso comici. Il contatto con la commedia restituisce fisicità alla donna con la maschera, in una sottile polemica forse con l’ambiente dell’arte della simulazione, del teatro. E’ nel 1630 che vediamo Lorenzo iscritto all’Accademia del disegno di Firenze, dove raggiunge la maturità artistica, e per la prima volta lavora per la corte medicea. I contatti con Pietro da Cortona arrivato nel capoluogo toscano nel 1639, determina, la sua formazione barocca, l’allegoria seicentesca che darà luogo al ritratto.

La donna guarda lo spettatore, fissandolo con uno sguardo assente, profondo, che si perde nell’infinito della realtà. Ci dice che il tatto è li la realtà è fuori ed è ignota. Si potrebbe confondere il teatro con la realtà ma la donna sta lì a definire gli spazi, le competenze, il non - luogo che occupa, che è definito dalla maschera che lei reca in mano. Il tempo della scena è assente, tuttavia, la donna potrebbe indossare la maschera da un momento all’altro, e determinare l’inizio della recita, della simulazione.  Tiene con l’altra  mano un melograno che simboleggia le divinità femminili maggiori, la fertilità, il matrimonio, la fede e la passione. L’immagine ci riporta alla biografia del pittore che forse voleva intraprendere, e dunque “sposare” il teatro. Anche noi, in questo tempo incerto siamo lì, nel suo mondo immobile,  dove ogni azione è possibile, ignari dello spazio e del tempo, in attesa contemplativa dei tempi che verranno. Isabella Boari


29/04/2021

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