Terme e gigantismo: Mauro Staccioli e le sculture “severiane”



La mostra di Roma alle terme di Caracalla si pongono in una fase dell'arte di paesaggio che rappresenta in Staccioli una lunga meditazione preveggente, del panorama artistico sociale dell'oggi. La "Land Art" si pone come diaframma fra l'opera d'arte ed il paesaggio, quello che le terme sono, paesaggio, e l'opera di Staccioli.
Inizialmente sperimenta la pittura e l'incisione, dalla fine degli anni sessanta si dedica alla scultura, elaborando le sue forme in stretto dialogo con la società e lo spazio urbano. Il suo percorso di ricerca lo indirizza verso una “scultura-segno”, evocando Burri e il suo "segno" sulla tela, che si pone in stretta correlazione con il luogo per il quale e nel quale è realizzata.
Fin dai primi anni settanta, pioniere, sceglie l'ambiente urbano e sposta l'asse di intervento dell'artista cercando, con la scultura, di rispondere alle istanze sociali, pensando ad un intervento che fosse dovuto all'equilibrio socio-culturale dei cittadini. Un'arte urbana che si inserisce come scelta linguistica si caratterizzata dalla coerenza, l'essenzialità delle forme e la perfetta adesione agli ambienti per i quali realizza le sue "sculture-intervento". Staccioli procede in un modo assolutamente rigoroso, studiando gli ambienti, la storia e le caratteristiche dei luoghi nei quali è chiamato a realizzare un'opera. Con il suo lavoro “segna” il luogo, esplicitandone la sua più intima natura e nello stesso tempo modificando la consueta percezione di coloro che si trovano ad attraversarlo. La sua opera si pone come un ponte tra l'architettura e la scultura, come arte che organizza il discorso culturale e sociale dello spazio vissuto. Egli con i suoi famosi "anelli" mette la scultura fra lo spettatore e il paesaggio, che ne viene assorbito e incluso in un discorso che può quasi essere definito "letterario" dove le parole sono pesate e contestualizzate in un tutto dove il "segno", gesto dell'artista contestualizza la "storia" dell'opera.


Tra i lavori più tardi sono la scultura del Lapiz Building di La Jolla-San Diego (2003), dove una trave di acciaio attraversa la facciata dell'edificio, l'arco di Pesaro (2002), le sculture di Taiwan(2003), di Porto Rico (2004), l'installazione di Brufa (2004) e l'intervento presso il Bodio Center di Milano (2004). Sono stati da poco inaugurati alcuni importanti lavori: l'intervento presso la rotatoria d'ingresso a San Casciano in Val di Pesa nonché la ricostruzione dell'opera situata presso Torre di Luciana (2008), l'arco di Carrazeda de Ansiães in Portogallo (2008) e l'opera per il M.A.C.A.M. di Maglione, in provincia di Torino (2008). Recente è l'installazione di un anello di 12 metri presso il centro affari Val St Quentin a Voisins-le-Bretonneux (ottobre 2008).
Tra le ultime mostre sono da segnalare le personali alla Fundaciò La Caixa Manresa a Manresa e alla Galeria Greca di Barcellona (2002), alla Galleria Fioretto di Padova e al Musée Ianchelevici di La Louvière in Belgio (2003), alla Galleria Il Ponte di Firenze (2004), alla Galleria Fumagalli di Bergamo (2006) e alla Galleria Artiscope di Bruxelles (2007).
Nel 2009 a Volterra si inaugurò la mostra Mauro Staccioli. Luoghi d'esperienza che, oltre a proporre una selezione di disegni, piccole sculture e fotografie presentate in alcuni spazi espositivi della città, ha visto la realizzazione di ben 15 sculture ambientali che, interessando non solo la città di Volterra ma tutto il suo territorio, sottolineeranno tempi e luoghi di un paesaggio in cui storia, cultura e lavoro umano si intrecciano nell'opera dell'artista. Molte delle opere ambientali installate per l'occasione sono tuttora visibili. TransumArte 2010 video sull'opera di Staccioli a Volterra.
A Roma la mostra alle terme di Caracalla curata dalla figlia Giulia Staccioli ha come sfondo il richiamo all'archeologia e alla valorizzazione dell'ambiente archeologico come base per un discorso di ricostruzione dell'assetto originario dei monumenti che erano a decoro delle terme romane severiane, riproponendo nello stesso luogo delle famose statue ora nella collezione Farnese come l'Ercole, o il Toro Farnese, una scultura di Staccioli che ne riporta la percezione, di luogo e di spazio.  Le sculture selezionate da. Alberto Fiz saranno visibili fino al 4 novembre mentre l'opera "Diagonale palatina" del 2017 rimarrà in forma permanente nell'area delle Terme.
Isabella Boari

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