L'Open House di Roma : spazi d'architettura






Il 4 e 5 maggio si svolgerà a Roma l' "Open House Roma" una sorta di apertura straordinaria di luoghi dell'architettura della Capitale, che spesso sono difficili da vedere e che spesso rappresentano pezzi di storia dell'architettura di grande valore didattico. Studi di architettura, ristoranti, musei, complessi industriali riutilizzati per studi artistici, ed altri luoghi fra i quali anche alcuni facenti parte di complessi museali mcome la centrale Montemartini. Un'operazione senza dubbio notevole, che valorizza, anche solo per un giorno, quello che è la produzione dell'architettura a Roma, e che offre una panoramica sull'architettura moderna, antica e contemporanea, che accoglie la città. Roma è stata divisa in 6 aree dove sono stati evidenziati da apposite piantine nella brochure, una serie di itinerari, dal centro storico alla periferia industriale. Si vedranno la nuova ristrutturazione della Biblioteca Hertziana, a S. Sabina all'Aventino, fino ad arrivare alla ex Vetreria Sciarra a S. Lorenzo per continuare a Pietralata e l'Ostiense con l'edificio polifunzionale dei Lungotevere degli aArtigiani e l'ex Vasca Navale. Itinerari interessanti e ben studiati che sfortunatamente sono ridotti a soli due giorni di apertura nei quali qualsiasi volenteroso turista faticherebbe nel vederli tutti, soprattutto per la distanza fra una zona e l'altra. La sfida potrebbe invece essere quella di spezzettare le aperture nell'arco di un anno nel quale il romano volenteroso, possa vedere tutti i siti con grande comodità. Le possibilità sono varie, ma credere di fare un'operazione così complessa in soli 2 giorni credendo sia efficace e visitata è sottovalutare l'operazione stessa nella sua validità e renderla una delle tante manifestazioni puramente "curricolari" che non influiscono sulla consapevolezza del patrimonio dei cittadini, in modo determinate. Un vero spreco, ma siamo abituati a questo ormai!

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